Non si tratta di una mostra nel senso tradizionale del termine, ma piuttosto di un percorso di attività che stimolano i ragazzi e le ragazze, a riflettere sulle proprie reazioni e risposte di fronte ai problemi che via via incontrano, a esprimere le proprie opinioni e a cercare soluzioni.
Anche se sappiamo che il pregiudizio è un modo naturale di organizzare la nostra percezione della realtà, la coesistenza pacifica viene minacciata dai pregiudizi negativi che ci impediscono di conoscere veramente “l’altro”.
Il risultato del pensiero pregiudiziale spesso è un comportamento discriminatorio. Trovare dei capri espiatori ci permette di giustificare la discriminazione che operiamo e di difenderci senza dover affrontare gli aspetti di noi che più ci spaventano.
Il fenomeno della “creazione” del capro espiatorio può essere osservato intorno a noi (scuola, famiglia, comunità, quartiere…) così come all’interno di relazioni sociali più ampie. Gruppi di persone esprimono la propria identità come reazione (a volte per paura) contro altri individui: i propri errori e insuccessi vengono proiettati sull’altro e nascono pregiudizi e ostilità.
Il risultato è una società divisa tra “loro” e “noi”. È qui che comincia il processo di deumanizzazione che poi sviluppa l’idea di nemico
SCOPI E PROSPETTIVE
Lo scopo della mostra è di offrire una occasione per riconoscere il nostro modo di percepire la realtà (diverso da quello degli altri, ma anche tanto simile), per comprendere il funzionamento dei meccanismi dei pregiudizi, della discriminazione e del capro espiatorio. Oltre alla conoscenza e alla percezione, le attività propongono alcune possibili linee d’azione attraverso la presentazione di casi ed esperienze comuni.
SCOPRIRE, SPERIMENTARE E AGIRE sono le tre parole chiave della mostra. Si vuole superare un approccio moralista a partire dai principi pedagogici dell’educazione alla pace: vogliamo “insegnare ai bambini che devono pensare, ma non quello che devono pensare”. La domanda è l’inizio del cambiamento e il primo passo verso soluzioni creative.
ORGANIZZAZIONE DELLA MOSTRA
Le attività nella mostra stimolano la formulazione di domande e stimolano il confronto sulle soluzioni. Tutti i compiti proposti richiedono cooperazione e per questo motivo i bambini lavorano a coppie alle quali all’inizio della mostra viene affidato un “passaporto” che sarà riempito durante il percorso (e che servirà in seguito per riprendere il discorso in classe).
La mostra è indirizzata agli alunni della quinta elementare e delle medie inferiori. La visita dura approssimativamente un’ora e mezza ed è rivolta a gruppi di circa 20 studenti con la supervisione di un insegnante. È prevista una breve introduzione con la visione di un video intitolato “Gente” che introduce l’argomento della diversità come risorsa. In seguito i ragazzi ricevono il “passaporto”, lo riempiono con i loro dati personali, si dividono in coppie e iniziano il percorso di giochi e attività.
È richiesto un incontro formativo con gli insegnanti con l’obiettivo di sperimentare insieme alcune attività utili alla preparazione della visita in classe; nell’incontro viene offerto agli educatori del materiale didattico delle attività sperimentate e per le possibili attività scolastiche che diano continuità al discorso dopo la visita.
I CONTENUTI
Una prima versione in 2 copie è itinerante per l’Italia dal 1995 (Pace e Dintorni e CasaPace Milano) e dal 1998 (Tamburi di Pace Roma). È sperimentata da un punto di vista didattico in oltre 150 iniziative ed è stata aggiornata nel 2007 (Amici dei Popoli, Padova).
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A) LE APPARENZE INGANNANO
I visitatori scoprono che la realtà è a volte diversa da quello che sembra. Cominciano a rendersi conto del fatto che la loro osservazione è selettiva, che spesso giudicano troppo in fretta e che comunque ognuno di loro osserva le cose in modo diverso dai propri compagni. In questo modo possono sperimentare concretamente che le persone sono diverse, ma allo stesso tempo molto simili.
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B) DIVERSITÀ: PROBLEMA O RISORSA
Diverso è bello ma può non essere sempre bello. Attraverso l’esperienza i visitatori affrontano situazioni in cui la diversità è risorsa ed altre in cui è un problema.
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C) VERO O FALSO
Cos’è vero e cos’è falso? Tutti i palloni sono tondi? (Quelli di rugby non lo sono). Questa attività spinge i visitatori a non accettare tutto senza pensare e che esistono eccezioni anche nelle regole che sembrano universalmente valide. Ci si rende conto inoltre che quello che è vero per una persona non deve per forza esserlo per un’altra. Così si dimostra l’importanza del farsi domande, dato che una persona che è capace di porsi delle domande e di mettersi in dubbio ha molta più facilità a rispettare e prendere sul serio gli altri (così come se stesso).
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D) FATTO O OPINIONE
All’interno di questa sezione si cerca di far sì che i visitatori si confrontino con la differenza tra fatti e opinioni.
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E) TUTTI TRANNE ME
Cerchiamo di capire il significato delle generalizzazioni. Si tratta di cercare di pensare in modo equilibrato: “se dicono qualcosa che può essere vero per molte persone, questo non significa che debba esserlo anche per me”.
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F) PREGIUDIZI
I pregiudizi negativi, oltre a impedire una vera conoscenza, per lo più sono chiaramente falsi e spesso lo si può dimostrare. Con le attività proposte si cerca di far sì che i visitatori imparino cosa sono i pregiudizi e come li si può combattere in modo che non ci impediscano di conoscere le persone e i gruppi diversi da noi per come sono veramente.
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G) DISCRIMINAZIONE
Come si passa dal pregiudizio alla discriminazione, come si riconoscono le discriminazioni. I visitatori sono accompagnati a collegare le sezioni precedenti. Il meccanismo del CAPRO ESPIATORIO viene illustrato con la storia di un bullo, un pecorone e una vittima che parlano di se stessi. Esiste in questa sezione una capra di legno con una buca, dove i visitatori possono scrivere e imbucare le proprie esperienze come “capri espiatori”.
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H) E ADESSO CHE POSSIAMO FARE?
Nell’ultima sezioni i visitatori trovano e sperimentano proposte ed azioni per mettere in pratica quanto appreso nelle sezioni precedenti. Sono invitati a verificare le informazioni, recuperare la memoria, cambiare punto di vista, mettersi nei panni dell’altro, riconoscere le discriminazioni.